mercoledì 2 dicembre 2009

talenti

Quando, alcuni mesi fa, mi si è prospettata la possibilità di 'curare' una nuova collana dedicata all'infanzia ne sono stata subito entusiasta. Ma da dove cominciare per 'spottare' talenti?
Come capogruppo del settore ragazzi di lettura incrociata, iniziativa fortunata e intelligente del Rigugio degli Esordienti,(una sorta di nido online per tutti quelli che immaginano e sperano, un giorno fortunato,di essere conosciuti anche per le proprie abilità letterarie),ho avuto modo di imbattermi in molti autori, di ogni sorta e qualità, molti con un piccolo o grande talento, alcuni senza, ma tutti desiderosi di trovare qualcuno che leggesse, commentasse, e criticasse con una certa obbiettività costruttiva i testi che mandavano in visione.
Sebbene la rete venga spesso tacciata di costituire una parete insormontabile fra gli interlocutori, celando molto e rivelando solo ciò che si vuole realmente comunicare, gli amanti della scrittura sanno quanto questo mezzo sia invece potente e pieno di un'energia guizzante: la comunicazione per via elettronica è straordinaria per chi fa della scrittura il proprio cavallo di battaglia!
La capacità non scontata di mettersi in discussione, ma anche la forza di combattere per ciò che si crede, sono state le discriminanti iniziali, unite naturalmente alla presentazione di lavori che mi hanno colpita sotto diversi aspetti, e che non avevano, dal mio punto di vista, troppo da sistemare.
La disponibilità che questi autori 'selezionati' hanno poi dimostrato nei confronti delle letture critiche dei testi di altri è stata l'ultimo granello da mettere sulla bilancia. Sono persone generose e apprezzano la chance che gli è stata data.
Dunque, a poche settimane dall'inizio di questa avventura gli autori erano stati identificati e la correzione delle loro bozze ultimata. Mancavano però le illustrazioni per due testi.
Betta la conosco da sempre, di vista perchè abbiamo età decisamente diverse, ma lo sguardo pulito dei suoi occhi celesti parla senza bisogno di parole.
Abbiamo fatto un tentativo, ed è riuscito al primo colpo.
Gaetano ha visto il suo topolino Tato crescere e raccontare la sua storia in mezzo alle tempere di Betta.
Disegni semplici eppure deliziosi, delicati e attenti a rendere i sentimenti, le percezioni.
Che fortuna averla trovata!
Anche Nicoletta la pensa così, e ad entrambe è sembrato che Lidia non potesse che avere quell'aspetto rassicurante e signorile che il disegno ci restituiva...
Insomma, evviva! Tutto è andato nel modo migliore, con buona soddisfazione di chi ha lavorato, nella scrittura, nell'illustrazione, nel controllo.
Sotto il sole pallido ma sincero che oggi rischiara finalmente il cielo non posso che pensare positivo.
E l'avventura continua...

3 commenti:

  1. Perchè scrivere fiabe perchè nell'epoca della velocita', rimanere attaccati al finale, all'illustrazione al giuoco delle parole.
    Assonanze e dissonanze per addormentare, o per svegliare la curiosita' .
    Ogni fiaba è un giallo ed una scommessa.
    Chi uccide la fantasia?
    La scommessa è riusciremo ad essere grandi senza perdere la tenerezza?
    Mille domande topi e pupazzi, nell'universo interiore che è la fiaba.
    Buona fortuna a tutti del sottobosco nani ed elfi vi salutano.

    Topolinick

    RispondiElimina
  2. grazie a ste che è rimasto bambino dentro nonostante la stazza e il mondo.

    RispondiElimina
  3. Si sente parlare di talenti ovunque. Basta accendere la tv, sfogliare un giornale, navigare in internet. Ma essere chiamata 'talento' da qualcuno, da qualcuno che si stima, è una sensazione inebriante.
    Tanto più che a tutte queste belle parole sono seguiti i fatti: 'Agata' è diventata davvero 'carta stampata' (e non dalla mia stampante... ma da un editore vero)!
    Quindi, come Silva Ganzitti, non posso che pensare positivo, e che l'avventura continui davvero!

    RispondiElimina