venerdì 5 febbraio 2010

Nel Sottobosco la primavera non decolla: primo sabato di febbraio

Stizzita dal tempo impietoso e dalla lunga permanenza in casa Sofia era tornata a letto.
‘Che fare?’, si era chiesta mentre sfogliava una rivista sotto le coperte calde, già annoiata alla prima inserzione.’L’inverno è ancora lungo, finirò col morire di noia e di solitudine!’
Già, la stagione non favoriva gli incontri: tutti gli insetti avevano preferito ritirarsi nelle loro tane e attendere l’arrivo del bel tempo, perlopiù dedicandosi ad attività tranquille dentro casa o addirittura dormendo, in modo da poter affrontare la primavera con un’energia rinnovata.
Stanca anche di girare le pagine e ormai totalmente sveglia, Sofia sbuffando scese dal letto e si preparò la colazione.
Già dopo una tazza di caffè fumante si sentì rinvigorita e la nebbia del suo piccolo cervello cominciò a sfumare.
Le tornò il sorriso quando un’idea semplice le si materializzò nella mente.
Avrebbe fatto del pane! Avrebbe cercato una ricetta gustosa fra le centinaia che possedeva, preparato gli ingredienti, lavorato l’impasto fino ad impiastricciarsi tutta…Che bellezza! Si, le piaceva! Inoltre ci sarebbe voluto del tempo, e questo le avrebbe coperto almeno metà della giornata, tenendo conto che la casa avrebbe poi dovuto venire riassettata, perché si sa, nulla è più infido della farina, che si infila praticamente dovunque, come neve bianca e leggera ma che, diversamente da quella, non si scioglie mai…
Tre ore dopo, un profumo paradisiaco si spandeva per la sua casetta.
‘Cosa c’è di meglio dell’odore del pane caldo per risollevare gli animi?’, si chiese deliziata.
‘Poterlo condividere con qualcuno che ami’, si rispose con il cuore di nuovo contrito.
Non aspettò oltre. Con un bel guantone a protezione delle zampette estrasse la pagnotta dal forno e la adagiò in un cestino, coprendola poi con una bella tovaglietta.
Si infilò le scarpe, il cappotto e il berretto, e senza badare al vento freddo e al cielo che prometteva altra neve, si avviò verso la casa di Lucilla e Scipione.
Suonò il campanello e attese, temendo di essere stata troppo impulsiva. In fin dei conti era sabato sera, ed era buona norma anche nel Sottobosco farsi precedere da una telefonata, almeno nei weekend. Il sorriso di Lucilla quando le aprì l’uscio disperse ogni suo dubbio: era felice di vederla esattamente quanto lo era lei! Il profumo che saliva dal suo bel cestino fece il resto, e i piccoli ragni dal pancino pulsante furono subito intorno alle due amiche con le vocine urlanti ed eccitate.
Tutto faceva presumere che sarebbe stato un sabato da ricordare…

1 commento:

  1. e speriamo che presto i nostri amici del sottobosco possanno festeggiare la primavera con in bel pic nic all'aperto!

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